martedì 21 febbraio 2012

♥ Ciao mamma ♥




Ai primi di dicembre regalai una piccola stella di natale a
mia mamma. Nella casa di riposo c'era poco
spazio sul suo comodino, così pieno di tanti
medicinali e cose simili. Io pensai subito che
avrebbe rischiato di cadere alla prima pulizia
delle addette a questo servizio. Così, con il
permesso di mia mamma misi la piantina sul
davanzale della finestra. Era veramente carina,
ma pensavo che come tutte le stelle di
natale, nel caldo di una stanza sarebbe
purtroppo sfiorita presto e le foglie rosse
cadute.
Invece mi sbagliavo, la piantina viveva, e anche le
piccole foglie alla base del tronchetto
crescevano e si aprivano rivelando il loro bel
colore rosso come le grandi che la
sovrastavano. Mia mamma ci teneva tanto a quel
pianta. Ad ogni mia visita mi chiedeva di
bagnarla. 
 A volte lo dimenticavo, ma incredibilmente alla visita 
successiva, la piantina seppure con la terra rinsecchita era
sempre rigogliosa.
A casa mia nessuna stella di natale era durata
con le sue belle foglie per più di due settimane consecutive.
La cosa strana era che tutti nella casa di riposo si erano accorti che
quella pianta era speciale, e sarebbe continuata
ad esserlo finchè mia mamma le avesse
posato consapevolmente gli occhi sopra.
Poi, pianino con il tempo notai che la pianta si
inclinava anche se rimaneva sempre bella. La
misi in un vaso più grande e pesante perchè non cadesse
di lato, e girai la parte cadente verso la luce sperando che si riprendesse.
Intanto mia mamma iniziava a essere sempre
più debole e a smettere piano di nutrirsi.
E' strano, ci penso solo ora, erano uguali in un certo
senso, mia madre non riusciva a stare diritta
nemmeno a letto, reclinava il capo come se fosse
diventato insopportabilmente pesante.
 I cuscini non riuscivano più a sostenerla, 
e nemmeno la mia mano bastava più.
La piantina continuò a piegarsi, nonostante
avesse acqua a sufficienza e cure costanti.
Quel fiore le faceva compagnia e  temevo che vederla 
appassire l'avrebbe fatta soffrire.
A me spiaceva perchè sapevo che le era di conforto guardarla nelle lunghe giornate passate a letto.
Sono strani pensieri i miei, forse assurdi..chissà..
Quando è il momento di ritornare al Padre non
c'è cura che tenga, ne amore che leghi a
questa vita. E' solo il momento giusto di
reclinare il capo e riposare per sempre in pace.

Saray

8 commenti:

  1. Oh Saray...mi dispiace tanto...ti abbraccio forte cara Amica.
    Serena

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  2. Ora la tua mamma ti sorriderà da lassù,e veglierà su di te.
    Un abbraccio!

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  3. Mi commuovono di più i fatti degli amici che le mie afflizioni. Ho qualche corazza che si smonta solo in casi come il tuo.
    Ciao.

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  4. mi dispiace moltissimo per la tua mamma....so cosa provi io ho perso da poco il papà .ciao giusy

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  5. Queste parole sono la ninfa della vita, mi hai fatto ricordare la mia povera sorella ,che alla bella età di 29 anni ha raggiunto l'eterno riposo,smettendo così di soffrire.......Baci Mary

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  6. Per caso sono arrivata da te, Sono molto colpita da questo post perchè dentro c'è un grande amore ed è scritto col cuore.
    Complimenti per il blog.
    Buona giornata Rakel
    Anch'io sono una sftrattata da Splinder
    e sto cercando ,fra mille diificoltà,
    di crearne uno su questa piattaforma. se ti va mi trovi qui
    http://rakelxx.blogspot.com/

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  7. La stella di natale è una pianta prodigiosa o è l'amore a fare prodigi? Prova a leggere il post che ho scritto nell'anniversario della morte di mia madre
    Questo è il link
    http://asuaimmagine.blogspot.com/2012/01/mamma.html
    Un abbraccio

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  8. cara Saray non osavo entrare nel tuo blog perchè pensavo proprio che avresti scritto qualcosa sulla tua mamma e questo episodio infatti mi ha fatto venire gli occhi lucidi, ripenso a Natali passati anni fa anche io in ospedale , a mia mamma, a brindisi fatti col bicchiere di plastica e una finta gioia per poi uscire dall ospedale con le lacrime ....la tua Fede ti sarà di conforto, la tua mamma ti è vicina ancora....lo sai vero? anche se non è + la stessa cosa....la vita a volte è dura ma è anche duro lasciarla.
    un abbraccio

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