Un missionario che era vissuto in Cina per molti anni
e un famoso cantante che vi era rimasto soltanto
per due settimane tornavano negli Stati Uniti a bordo della stessa nave. Quando attraccarono a New York,
il missionario vide una gran folla di ammiratori in attesa del cantante.
«Signore, non capisco», mormorò il missionario.
«Ho dedicato 42 anni della mia vita alla Cina,
e lui ci è rimasto soltanto due settimane, eppure ci sono migliaia di persone che gli danno il bentornato a casa, mentre per me non c'è nessuno».
E il Signore rispose: «Figliolo, ma tu non sei ancora a casa...»
"Venite, benedetti del Padre mio,
ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo"
(Matteo 25, 34)
sempre meglio... sei davvero una lieta scoperta :)
RispondiEliminaEsatto, la nostra patria è il cielo, per chi crede
RispondiEliminaIl ritorno al Padre, che teologicamente si chiama destino, è come un treno che corre nel suo binario stabilito. Quando il treno vede una collina vorrebbe andarci perché la trova bella, ma diventa inevitabile il deragliamento. Il deragliamento è il problema dell'uomo.
RispondiEliminaCiao Saray.
Matteo grazie, ci ricorderemo anche questa!
RispondiEliminanotte Saray
G R A Z I E
RispondiEliminaSaray un abbraccio e un grazie per questo aneddoto.
RispondiEliminaUn aneddoto che induce a riflettere. Qui siamo solo di passaggio.
RispondiEliminaGrazie cara,buon fine settimana
Rakel
Saray, questo raccontino è bellissimo grazie per averlo postato. Ti mando un abbraccio con la mia amicizia.. Ha nevicato nella tua Trieste??. Da noi ne è venuta tanta. Ho postato alcune foto scattate questa mattina. ciaoooooooooooo.... Bruna
RispondiEliminaassomiglia un po' al figliol prodigo....
RispondiEliminaoggi qui nevica, ciao !!! :-)
Un giorno torneremo tutti a casa...
RispondiEliminaBel aneddoto .. ascoltare la saggezza e come nutrirsi di verità! Buona serata Gabry